La scuola attraverso gli articoli di Elio

Conosci  La Tecnica della scuola?

 Era l’ottobre del 1973, avevo conseguito la laurea da poco e con tanta grinta ero pronta ad iniziare la mia avventura lavorativa.

Il preside Addamo, dirigente del Liceo scientifico di Lentini, mi convocò per propormi una supplenza annuale. ”Il prof.re Carbone in qualità di sindacalista”, mi disse, “ha ottenuto l’esonero dall’insegnamento, ho una cattedra di filosofia libera da dare in supplenza. Se la sente di accettare?” “Ma certo!” risposi ed il cuore mi batté forte per la gioia. Che fortuna! All’inizio dell’anno mi si proponeva una possibilità di lavoro per tutto l’anno, a Lentini, a due passi da casa e la proposta mi veniva proprio da Sebastiano Addamo, mio ex professore di filosofia al Liceo “Gorgia”. L’indomani mi presentai a scuola, dove mi aspettava un’amara sorpresa.

Convocata dal preside mi fu riferito che un professore di Augusta aveva fatto ricorso al docente sindacalista e lo aveva vinto. La cattedra di storia e filosofia era stata assegnata a lui e Carbone era stato trasferito altrove. La comunicazione secca e sintetica fu completata con un commento da epilogo: ”Sa è un docente di ruolo!” accompagnato da un ampio gesto della mano, quasi a voler farmi intendere che un docente di ruolo è un docente di ruolo, una fortezza inespugnabile, inutile da parte mia qualsiasi tentativo di replica! Ma c’era un’altra possibilità, anzi una modestissima occasione. La prof.ssa Teresa De Luca aveva chiesto proprio quella mattina una settimana di congedo. “ La vuole sostituire?” mi chiese Addamo. Esitai un momento, giusto il tempo di deglutire l’amaro che avevo in bocca e risposi di sì. Durante la prima ora buca di quella mattinata, mi trovai nella sala dei professori, ripensando ancora a quella bella occasione di lavoro che si era volatilizzata così, per un ricorso fatto da uno che da Augusta voleva venire ad ogni costo a Lentini. Un docente di ruolo, però aveva sottolineato Addamo. Seduto al tavolo vi era un docente immerso nella lettura del quotidiano, lo guardai bene e mi convinsi che doveva essere proprio lui “il docente di ruolo”. Avevo appena formulato questo pensiero, quando Pippo Moncada vicepreside entrò nella sala dei docenti e puntando dritto verso me disse:” Laura  vai al piano di sopra perché c’è una classe scoperta” ed io gli risposi: “Pippo perché ti rivolgi a me? Non sai che prima vengono i docenti di ruolo?” e con la mano indicai il collega che sornionamente leggeva il suo giornale. “Largo ai giovani!” rispose quest’ultimo, facendo a sua volta cenno a me. Ma Pippo Moncada  non aveva voglia di perdere tempo e con un guizzo chiuse il giornale del collega, glielo mise in mano e disse: “I ragazzi stanno facendo baccano, andate insieme in classe e cercate di riportare la disciplina”  e così ci spedì insieme in una classe di scalmanati, costretti ora a subire la presenza non di uno, bensì di due professori supplenti! Quando ci presentammo ebbi la certezza che proprio lui, come avevo poco prima sospettato, era il famigerato “docente di ruolo” che mi aveva fatto svanire la supplenza annuale. Naturalmente fu la prima cosa che gli dissi, quella cocente delusione mi stordiva e mi faceva male. Il caro collega cercò di consolarmi dicendo che all’inizio di carriera tutto sembra difficile, il mondo della scuola è fatto di graduatorie, di concorsi, di domande ai presidi ed ai provveditori, “ di ricorsi”, incalzai io, insomma è quasi una giungla nella quale difficile sapersi orientare. “Conosci La Tecnica della scuola?” incalzò, lì c’è scritto tutto quello che un giovane laureato deve sapere. Domani te ne porterò una copia.” Così nell’ottobre del 1973, ho conosciuto Elio Calabresi, mio marito.

La scuola attraverso gli articoli di Elio

Elio, all’inizio degli anni settanta, scriveva articoli sulla Tecnica della scuola ma saltuariamente perché il giornale aveva, al tempo, un carattere esclusivamente informativo delle leggi e dei provvedimenti ministeriali. Poi il direttore, Venero Girgenti, pubblicò insieme alle ordinanze, degli articoli di commento ai vari interventi governativi ed Elio era uno dei più assidui giornalisti presenti nella redazione della Tecnica. Ho raccolto tutti i suoi articoli, che anno dopo anno raccontano la storia della nostra scuola, una storia complessa e sofferta che Elio ha seguito con la passione del giornalista e la saggezza dell’uomo di cultura. L’attività di Elio è iniziata dal 1972 e si è conclusa pochi giorni prima della morte, con un toccante articolo dedicato a Papa Francesco, appena eletto Francesco il Papa povero (25 marzo 2013)

 

L’anno scolastico 1972/73 è un anno di svolta per molti docenti. Con l’O.M. Del 29 Aprile 1972 a firma del ministro Oscar Luigi Scalfaro, vengono banditi i Corsi speciali di abilitazione.

E’ un avvenimento epocale sia per l’ingente numero d’insegnanti partecipanti, circa 163.000, sia per le obiettive difficoltà organizzative, sia per l’assoluta  novità della materia. Da anni migliaia di docenti incaricati attendono di conquistare il titolo di abilitazione necessario all’immissione al ruolo. E’ l’occasione attesa per dare una svolta definitiva alla carriera, una fibrillazione generale attraversa il mondo docente. Le commissioni istituite devono approntare un piano di studio della durata di 180 ore, durante le quali s’integreranno attività dedicate alle scienze dell’educazione, all’approfondimento  culturale e ai lavori seminariali e di gruppo. I corsi si concluderanno con un esame finale che verterà su un argomento oggetto di lavoro di ricerca. La tanto attesa ordinanza tuttavia diventa un vespaio di proteste da parte di una larga fascia di docenti che, da  lungo tempo nella scuola, si aspettava di ottenere un titolo “ope legis” e non attraverso un corso e soprattutto un esame finale. Si costituiscono comitati, si fanno pressanti richieste agli organi competenti, ma la risposta del ministero è secca e non ammette deroghe. La C.M. Del 24-09- 1972 è chiara: la prova finale che i docenti dovranno affrontare è simbolo di responsabilità e di dignità della funzione docente. In alcune commissioni il clima è rovente: sostenere un esame per chi è da tempo nella scuola ed ha maturato anni di esperienza scolastica è umiliante. Il giovane Elio Calabresi, con pochi anni d’insegnamento e di ruolo, viene nominato commissario in una di queste incandescenti commissioni per gli Istituti artistici, dopo le dimissioni di altri commissari incapaci di portare la calma. Elio riesce, anche se  con fatica, a convincere i candidati al rispetto della legge ed alla formulazione di un piano di studi che possa abbracciare l’interesse di tutti. Nasce una reciproca stima tra la commissione, presieduta dal prof.re Sciavarello e i corsisti, l’attività pedagogica e culturale viene attivata, il corso procede regolarmente fino all’esame conclusivo. Questa esperienza sarà per Elio un’ occasione che segnerà la sua carriera e le sue scelte di vita. Il Prof.re Nunzio Sciavarello, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catania, conoscendo la sua preparazione, gli propone l’incarico di poche ore di Estetica all’Accademia. Un nuovo mondo  affascinante si apre per Elio che, alcuni anni dopo, lascerà il ruolo nella scuola secondaria per ottenere la cattedra prima di Estetica, poi di Psicologia della forma e Percezione visiva all’Accademia che ha sede in piazza Manganelli.     E’ del 25 maggio 1973 il primo articolo dedicato all’Accademia, ne seguiranno altri a distanza di tempo:  Nuovo ruolo delle Accademie BB.AA 16 ottobre 1974 ,  Come costruire una tesi di laurea

5 ottobre 1977 , Arte e cultura nel Sud. Le grandi mostre non raggiungono il Sud 25 marzo 1978 , La pittura di Sciavarello 20 marzo 1979. Intanto il mondo della scuola non si ferma, vengono banditi nuovi concorsi per docenti , per presidi, direttori didattici ed ispettori, si discute sui Decreti delegati della scuola, si parla di riforma dell’Università, ma non delle Accademie che reclamano un ordinamento di tipo universitario, consono alle funzioni svolte, al più alto livello dell’istruzione artistica. Bisogna uscire dall’immobilismo in cui versano le Accademie organizzate ancora sulla base di leggi vecchie di oltre mezzo secolo. Nel 1980 a Firenze durante il Convegno sulle AA.BB, viene redatto il “Libro bianco”, il documento che sintetizza i problemi delle Accademie: Riforma ed immissione in ruolo dei docenti dei Corsi speciali. Si parla, si discute, si aspetta ma i problemi delle Accademie vengono sempre rimandati. Il 16- 17 febbraio  del 1987, a Taormina, il Ministro Franca Falcucci incontra i Sovraintendenti scolastici ed i Provveditori agli Studi per discutere di Autonomia amministrativa, di scuola e territorio, di precariato e del Piano nazionale per l’informatica. Elio come giornalista della Tecnica della scuola partecipa ed in un intervento denuncia i problemi insoluti ed il clima di esasperazione del mondo accademico. Esasperazione nelle Accademie 25 febbraio 1987. L’interesse di Elio si rivolge anche al campo dell’informatica che timidamente entra nelle scuole da un anno in fase sperimentale , intuisce che nuove forme di apprendimento potrebbero arricchire la formazione degli studenti. Un bilancio dall’avvio  del Piano nazionale per l’informatica. Siamo nell’87, mio figlio ha appena otto anni e possiede il suo primo computer, è un Commodor 64, segnerà la sua vita di futuro ingegnere informatico. L’estate del 1987 è segnata dalle polemiche e dai continui dibattiti sull’università. Si discute animatamente sul passaggio dell’Università dal Ministero della Pubblica Istruzione a quello della Ricerca scientifica. L’articolo La riforma dell’università (30 ottobre 1987) considera le opportunità di carattere generale e le implicazioni di ordine culturale e pedagogico del provvedimento che sta per essere attuato. L’accorpamento in un unico centro direttivo di carattere politico – amministrativo potrebbe avere un effetto positivo sulla ricerca scientifica, il passaggio potrebbe favorire ed incentivare la ricerca per via di uno snellimento burocratico ed il contenimento dei costi, eliminando inutili doppioni con un recupero di efficienza. L’Università inoltre non si deve limitare alla ricerca, ma deve rinnovare la didattica obsoleta potenziando laboratori e biblioteche, favorendo un proficuo piano di orientamento professionale, evitando la dispersione degli studenti, tenendo sempre d’occhio il mercato del lavoro.

Il mondo della scuola agli inizi del 1988 è in grande agitazione. In tutta Italia i docenti bloccano gli scrutini, chiedendo migliori salari ed il riconoscimento della loro professionalità. La crisi di governo rallenta ogni progetto ministeriale. Nella scuola regna il caos. La scuola allo sbando ( 25 Febbraio 1988). Siamo arrivati alla scadenza del contratto, è necessario riprendere le trattative per un contratto più equo e giusto nell’accogliere le legittime aspirazioni del personale: Sussurri e grida ( 5 Marzo1988).Nei mesi successivi s’inasprisce la vertenza della scuola, Cronaca di un caos annunciato ( 5 Maggio 1988 ), minaccia di blocco degli scrutini finali, scioperi articolati, ipoteche sullo svolgimento degli esami di maturità, trattative febbrili dei sindacati con il governo.

Il governo sottopone all’attenzione del Parlamento il progetto didattico di tempo pieno provocando la reazione degli insegnanti che denunciano l’inadeguato rapporto tra il loro impegno e l’infimo livello di retribuzione, L’ambiguità del tempo pieno (20 Maggio 1988 ). La scuola italiana del 1988, prima delle vacanze estive, con amarezza denuncia l’immobilismo della posizione governativa che offre veramente poco per il rinnovo del contratto nei confronti delle richieste dei Confederali, dello Snals, Gilda e Cobas, La palude contrattuale (5 Giugno 1988).

L’inizio dell’anno scolastico 1988/’89 mette in cantiere diversi progetti. Si parla di Autonomia scolastica che dovrebbe rivoluzionare gli organi centrali e periferici del Ministero della P.I .Autonomia unità scolastiche (20 ottobre 1988), di Ordinamento della scuola superiore, D.d.L. Ordinamento della scuola superiore (20 Marzo 1989), di revisione degli esami di maturità Disegno di legge degli esami di maturità (5 Aprile 1989), di apertura verso l’Europa attraverso un più libero scambio di uomini e di professioni fondato su un riconoscimento dei curricoli formativi nei paesi della CEE, Diploma unico per l’Europa (5 Aprile 1989). Alla fine dell’Aprile del 1989, Elio fa un breve bilancio sugli argomenti dibattuti durante quest’ultimo periodo e con amarezza dichiara che nella scuola italiana, nonostante i dibattiti che ci sono stati, non si è fatto un passo avanti. Le rivendicazioni salariali degli insegnanti non sono state prese in considerazione, l’autonomia amministrativa e didattica e la riforma degli esami di maturità non hanno avuto alcun esito positivo. Nuova cultura della scuola (25 Aprile 1989). Nel mondo universitario, invece, si respira aria di rinnovamento, la legge del 9 maggio1989 sancisce il raccordo tra Università e scuola, il coordinamento della ricerca scientifica con il mondo produttivo, la struttura del Ministero e il suo funzionamento, l’autonomia universitaria. Cosa cambierà negli Atenei?(25 Maggio 1989). Intanto la Commissione ministeriale formata da quaranta esperti e presieduta dal sottosegretario alla Pubblica Istruzione on. Brocca presenta i nuovi programmi relativi al biennio della scuola secondaria superiore. Si tratta di un documento contenente proposte innovative, più adeguate ai fabbisogni degli studenti ed alla realizzazione di una scuola moderna. Non si può considerare definitivo perché manca il nuovo modello scolastico di riferimento. Il problema della riforma della scuola media  secondaria superiore è ancora in alto mare. Undici materie per il futuro biennio superiore. Nuovi programmi, vecchi metodi. (5 luglio 1989). Il primo articolo del nuovo anno scolastico 1989-’90 Elio lo dedica alla modernizzazione della scuola della scuola italiana in materia d’istruzione e di formazione educativa. Al vaglio dei legislatori ci sono vari nodi da sciogliere come la riforma della scuola secondaria di II° grado, l’innalzamento dell’obbligo scolastico, il problema del “precariato”, la riforma degli esami di maturità, l’autonomia dell’istituzione scolastica, le strutture edilizie e le infrastrutture scolastiche. Apertura del nuovo anno scolastico (1 Ottobre 1989). Il confuso mondo della scuola, le innovazioni in campo universitario non distolgono Elio dai problemi derivanti dalle Accademie e dai Conservatori ancora alla ricerca di una loro identità. In un breve articolo, ma con vigore Elio denuncia l’ingiustizia che ha colpito un nutrito numero di docenti dei Corsi speciali delle Accademie di Belle Arti e dei Conservatori di Musica che vengono esclusi dalla immissione in ruolo. Ancora una volta, Elio rivendica l’importanza di una riforma delle Accademie che riconosca il loro ruolo universitario. Ingiustizia in Accademia (1 ottobre 1989).

Prendendo spunto da un episodio avvenuto in una scuola francese a Creil, dove tre studentesse   furono espulse perché indossavano il chador, Elio affronta anche la questione dei diritti degli immigrati e della laicità della scuola. La guerra del velo: la difficile integrazione delle minoranze etniche  ( 15 Novembre 1989).

Con la legge 168 del 1989 nasce il nuovo Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica. La legge è stata approvata da tutti i partiti della maggioranza. La legge istitutiva del nuovo Ministero contiene anche delle norme che rendono operativa  l’autonomia, dando all’Università una propria capacità di organizzarsi sul piano giuridico, amministrativo e didattico e di provvedere autonomamente alle proprie necessità nell’ambito del quadro normativo. L’autonomia dell’Università (25 Gennaio 1990).

Anche nelle scuole, così come nell’Università e nelle scuole francesi, è importante istituire un progetto di autonomia. L’autonomia finanziaria e didattica e la personalità giuridica attribuita ai singoli istituti sono gli strumenti principali per stimolare il processo d’innovazione nella scuola italiana. Non è necessario cambiare (5 Febbraio 1990), Per esempio l’autonomia francese (20 Febbraio 1990). Un tormentato dibattito riguarda l’ora alternativa di religione. La recente sentenza del Tar indica varie proposte. Gli studenti possono seguire degli insegnamenti alternativi o applicarsi in  uno studio individuale senza l’assistenza dei docenti o restare a scuola o anticipare l’uscita. Studenti in libera uscita (5 marzo 1990). La primavera del 1990 è segnata da contestazioni di studenti e da novità. Elio ha ben chiara la situazione delle Accademie, fanalino di coda in ambito nazionale ed europeo. Da venti anni si aspetta la riforma globale che le affranchi da un assetto superato ed anacronistico e le allinei alle equivalenti istituzioni europee che godono già di  maggiore dignità a livello universitario. Si rivendica altresì l’attribuzione della piena autonomia didattica, amministrativa e contabile. Le Accademie e l’Europa( 5 Aprile 1990).

La legge sull’autonomia universitaria, voluta dal ministro Ruberti,  non risolve i gravi problemi delle singole facoltà. Il numero degli studenti iscritti è notevole, ma la didattica lascia a desiderare. Si accusa l’Università per la  mancanza di aule, di biblioteche, di laboratori, di spazi utili alle lezioni ed allo studio.  La pantera e le riforme (5 Aprile 1990).

Viene approvata la riforma dell’ordinamento degli studi universitari dalla VII Commissione permanente della Camera e passa al Senato per il definitivo varo. Questo provvedimento, congiunto a quello sull’Autonomia universitaria, cambia in molti aspetti le Università italiane. Il progetto di riordino degli studi universitari ha dei contenuti importanti ed innovativi di cui si possono sottolineare i punti più salienti:

1)    L’art.1 introduce il Diploma universitario o Laurea breve che consente l’allineamento agli altri Paesi europei, l’immissione nel mercato del lavoro e la possibilità di conseguire una specializzazione ed il dottorato di ricerca.

2)    L’art.4 riguarda i docenti delle secondarie per i quali si prevede una specifica specializzazione.

3)    L’art. 10 enuncia la possibilità per ogni singola facoltà di adottare proprie tipologie delle forme didattiche ,anche insegnamento a distanza, secondo gli indirizzi generali definiti dal Senato accademico.

L’art. 11/bis introduce la figura del “tutor” sul modello anglosassone.

La laurea breve(1 Giugno 1990); Approvata la legge sulla laurea breve (31 Ottobre 1990)

Anno scolastico 1990/’91.Presidente della Repubblica Francesco Cossiga; Ministro P.I. Gerardo Bianco.

L’anno si apre con le solite polemiche sull’ inadeguatezza delle strutture scolastiche, sui caroselli dei docenti, sulle riforme fatte e non fatte, sui problemi dell’abbandono scolastico, sul mancato assorbimento dei docenti precari etc……Ancora una volta si registra un vuoto d’interesse reale per la scuola ed un procedere affannoso nel campo delle riforme. Il tempo scorre ma i disegni di legge qualificanti in vista del prossimo traguardo del 1992 rimangono lettera morta. L’unica certezza è la riforma delle elementari che prevede la sostituzione del maestro unico, con una terna d’insegnanti distribuiti su due anni di corso. Riapre la scuola tra luci ed ombre (5 ottobre 1990). Tutto il mondo segue il difficile rapporto di tensione tra gli Stati Uniti d’America e l’Irak. Aspettando la scadenza dell’ultimatum che l’O.N.U. ha dato all’Irak per il ritiro delle sue truppe dal Kuwait, pochi hanno veramente pensato alla fatalità della guerra. Fino all’ultimo tutti hanno sperato in una risoluzione pacifica del problema, anche dopo la fallita ambasceria di Perez de Cuellar a Bagdad. Di fronte allo sgomento della guerra la scuola deve essere vicina ai giovani, tentando con gli strumenti di sempre: l’analisi dei fatti e delle ragioni storiche e la fede nella ragione. Spontanee assemblee scolastiche e dibattiti si tengono in tutte le scuole, questo è un segno dell’urgenza e del bisogno di comunicare e partecipare. La scuola e la guerra del Golfo (5 Febbraio 1991)

Siamo già nella primavera del 1991 ed il confronto con l’Europa è imminente. La scuola italiana come si sta preparando per adeguarsi agli standard europei? Elio insiste sempre sulla Riforma delle Accademie che dovrebbe definire meglio il loro ruolo. In diversi Paesi europei esse sono state inserite da tempo nell’istruzione universitaria, ma in Italia dal 1913 sono istituti di grado superiore a cui si accede dopo il  Diploma secondario. La forma didattica ed organizzativa è anacronistica ed obsoleta. Le materie si distinguono in fondamentali e sono ancora quelle impartite all’inizio del secolo o speciali e sono quelle più moderne facoltative. Molti studiosi come Argan e Bossaglia hanno definito questo curriculum ibrido e non allineato alle richieste del mercato del lavoro. Al malessere degli studenti si aggiunge quello dei docenti, specialmente quelli dei corsi speciali esclusi dal ruolo. Quando la riforma delle Accademie? (15 Aprile 1991).

I docenti italiani sono in agitazione per il rinnovo del nuovo contratto. Esiste un braccio di ferro tra i sindacati, che rivendicano un aumento dello stipendio di 300 mila lire lorde contro la metà proposta dal governo. Per la prima volta si registra una presa di posizione comune dello Snals e dei tre sindacati confederali della scuola per la rapida conclusione della vertenza. Il contratto viene rimandato a dopo le elezioni. Le difficoltà che avevano impedito la firma del contratto per il comparto scuola erano evidenti prima del 5 Aprile e si aggravano oggi, ad elezioni avvenute. L’incontro del 14 Aprile tra il Governo ed i sindacati ha registrato l’ennesimo fallimento al tavolo delle trattative ed in conseguenza di ciò è stata indetta una giornata di sciopero nella scuola. Contratto: aumentano le difficoltà (20 Marzo 1992); Contratto: l’ora della verità (25 Aprile 1992). L’allineamento con l’Europa in riferimento alla formazione, al dinamismo interno delle scuole a livello amministrativo e didattico, alle nuove tecnologie, spinge il Governo a prendere in esame varie strategie per rendere la scuola italiana più moderna ed al passo con i tempi. Disegni di legge, proposte, progetti vengono discussi e presi in considerazione, ma l’iter per ogni novità è sempre lungo e farraginoso. Si parla tanto di Autonomia scolastica, il Governo inserisce nella legge finanziaria la delega per un vasto riordino della scuola, attribuendo completa autonomia gestionale ai singoli istituti. Quell’autonomia che viene da lontano( 20-09-1993) ed ancora A tutti i costi la riforma della scuola superiore dove si ribadisce l’autonomia didattica, organizzativa, finanziaria delle singole scuole. Inoltre nella recente approvazione del disegno di legge da parte del Senato si afferma l’elevazione di due anni dell’obbligo scolastico, così come avviene negli altri Paesi della Comunità Europea. L’approvazione alla Camera della autonomia desta non poche polemiche: Tra fretta e caos approvata alla Camera l’autonomia scolastica (20 dicembre 1993). Già da qualche anno si parla insistentemente di abolire gli esami di riparazione a settembre, ritenuti non consoni ad una scuola moderna ed efficiente. Addio agli esami di riparazione? (5 agosto 1994), Aboliti con decreto legge gli esami di riparazione (1 settembre 1994), Promozione garantita in attesa dei corsi di recupero a settembre?(20 aprile 1995). Il dibattito sulla riforma è sempre acceso, riguarda i cicli scolastici, l’Università e soprattutto le Accademie di Belle Arti e dei Conservatori . In questi ultimi vent’anni sono stati presi in considerazione vari progetti di riforma, ma senza mai approdare in concreto a nessun risultato. Verso la riforma delle Accademie e dei Conservatori?(25 novembre 1995.),Arriva la grande riforma della scuola (10 giugno1997), Riforma esami di maturità ( 10 dicembre 1996), L’Università si trasforma(20 dicembre 1997),  Dove vanno le Accademie (20 giugno 1998), Una riforma dimezzata(20 luglio 1998 ), Autonomia universitaria (15 novembre 1999),Riforma Accademie e Conservatori (15 dicembre 1999), Riforma: un giudizio rinviato( 20 febbraio 2000), Nuove lauree e docenza (5 agosto 2000)  ed infine dopo tanti travagli legislativi: Alta formazione: 3+2 (20 ottobre 2003). La scuola italiana con grandi sforzi e con polemiche ben visibili su tutti i mass media ha operato un’azione di rinnovamento organizzativo e didattico ed ora può guardare con occhio più sereno al suo confronto con l’Europa. A tal riguardo l’interesse di Elio Calabresi si sposta al di là dei confini nazionali per prendere in considerazione il dibattito e le sfide dell’Europa alla fine degli anni novanta ed all’inizio del 2000. Un problema attuale riguarda la dispersione scolastica ed i suoi risvolti consequenziali dell’inserimento sociale e lavorativo degli studenti che abbandonano gli studi. Europa ed occupazione (1 ottobre 1997), L’Europa guarda al Mediterraneo (20 novembre 2003), Quale futuro per l’Europa? (20 dicembre 2003), L’Europa a venticinque stelle (15 maggio 2004).  Dal 2002, viene affidato ad Elio uno spazio fisso sulla Tecnica: Zoom una finestra aperta sul mondo, dove Elio tratterà argomenti riguardanti l’economia, la politica, la tecnologia, l’arte, la cultura etc…a livello italiano e straniero. Un piccolo spazio dal quale Elio ha trasmesso ai suoi fedeli lettori la sua inconfondibile ironia e il suo speciale esprit de finesse.

Laura Lombardo Calabresi